domenica 7 giugno 2009
aspettandoti
Qualcosa è cambiato.
Nella mia vita, intendo.
Allora ho deciso che qualcosa di mio doveva fermarsi, e ho scelto questo blog.
il mouse è stato a lungo sulla finestra "cancella questo blog e tutti i contenuti".
Poi ho pensato, che un blog è come un telefonino, basta non rispondere per stare tranquilli, non c'è bisogno di buttarlo via.
Ho pensato anche che un blog è come un album di foto-ricordo, e un album così non si può buttare via, anche perchè non è più soltanto mio, è un pò di tutti quelli che ci sono stati, che sono stati fotografati...
Allora il blog resta, si riempirà di ragnatele, si dimenticherà. Ma tra qualche anno quando tornerò a visitarlo (così come voi) i ricordi saranno bellissimi.
Questo è il mio ultimo post, lo dedico a mia sorella Marida, morta ieri tra le mie braccia.
Giò
martedì 21 aprile 2009
a volte tornano....
Si, dovevo dirlo e, soprattutto, dovevo farlo.
In quest'ultimo week end, elena ed io siamo stati in camargue, per cercare un pò di relax.
Siamo filosoficamente un pò lontani dal tango già da qualche mese e quindi non siamo partiti dicendoci: "niente tango in questo week end".
Era implicito.
Anche se vedo elenuzza che spinge verso il tango, ogni tanto riesce a portarmi in milonga e tutte le volte io torno soddisfatto.
Domenica pomeriggio, in albergo, ci scatta l'embolo e cerchiamo una milonga. In preda al delirio tanguero, in piena astinenza, assetati di tango!
Troviamo una milonga a Nimes (dallo squisito Pedro) e partiamo percorrendo, come i vecchi tempi, 60 km come se fossere 6 e balliamo sino allo sfinimento.
Abbiamo incontrato molti amici, alcuni conosciuti a trielle, altri chissà dove.
Una di loro mi dice che continua a venire sul blog ogni giorno. E io, è chiaro, mi sento un pò merdina....
Perchè lo vedo dal contavisite che ci sono amici che vengono tutti i giorni e aspettano che io faccia qualcosa. E io non faccio niente.
Chi mi ha letto nei mesi scorsi, sa che i viaggi di ritorno, per me, sono manna filosofica.
Circa 400 km, tanti pensieri.
Io torno.
Certo, all'inizio sarà ruggine, non partirò con i mille stage e le mille milonghe, ma torno.
Non solo per il tango, non solo per il blog, soprattutto per gli amici.
E per elenuzza, che ultimamente ballava con il bassotto, pur di ballare.
Venerdì sera abbiamo un'esibizione con gli amici giokitango (www.giokitango.it) a genova nella stupenda Villa Piantelli.
Potrò dire: sono tornato, senza bisogno di parlare....
Il prossimo stage che farò, sarà quello di sabina e giulio (www.gringotango.it), sono eccelsi e sono amici, cosa voglio di più?
Vi abbraccio e.... ci vediamo in milonga!
Giò.
domenica 1 marzo 2009
domenica 22 febbraio 2009
giovedì 19 febbraio 2009
compleanni.....
Proprio nei giorni in cui io compio 45 anni, il blog ne compie 1, e conta 10.000 visite tonde tonde.
Questo blog è figlio delle mie passioni, e proprio in questo periodo (maledetta cabala) io sono lontano da loro.
Lascio fare, lascio scorrere, basso profilo.
Attendo, come ho imparato a fare, un nuovo allineamento dei pianeti....
Intanto, diecimila grazie per le vostre visite.
Giò.
lunedì 19 gennaio 2009
Federico Naveira e Ines Muzzopappa alla Milonga Brava.
Sono i soliti cento chilometri che mi agevolano pensieri e riflessioni, i cento chilometri che devo fare per tornare a casa quando vado alla Brava di Genova.
E' poca strada, ne parlavo giusto con Sergio Chiaverini durante lo stage con Naveira Jr; per un tanguero, cento chilometri è ancora casa....
Bene: sono andato sabato sera per conoscere Federico Naveira e Ines Muzzopappa (bugia, sono andato solo per Naveira...) alla Milonga Brava, dopo averlo inseguito in rete per qualche mese.
I video di Federico Naveira raccontano di un acerbo ballerino, agile e fluido.
I cento chilometri non mi servono per valutare il tango, ma la persona, così come faccio ogni volta che torno dalla Brava. E quindi mi ritrovo a pensare a questo ragazzino in giro per il mondo, con un cognome pesante come un macigno che, secondo le leggende della sala, balla da 18 anni.
E io penso a un bambino che cammina in circolo in palestra a lezione di mamma y papà a soli tre anni, che al posto del gioco del pampano giocava con la "salida" e che quando faceva il cattivo gli dicevano, verosimilmente, "comportati bene o ti faccio portare via da Pablo Veron!", e ancora che al compimento del 18° anno di età, papà avrà preso il DVD di "lezioni di Tango" e gli avrà detto fiero:" figliolo, tutto questo un giorno sarà tuo...".
Insomma, io penso, avrà imparato il tango prima dei congiuntivi e oggi ballare, è per lui, cosa naturale e normale.
Non trovo traccia di gup generazionale che avrebbe indotto qualsiasi teenager a studiare hip hop o, peggio, a diventare ragioniere, con cotanto padre tanguero (papà, ho deciso, non puoi tarparmi le ali, non puoi stroncare i miei sogni, io voglio fare contabilità, voglio fare il RAGIONIERE!!!).
Ne ho parlato anche con mio figlio, e dicevo a lui che cosa stupefacente sarebbe essere il padre di uno che balla da quando ha 3 anni, di essere il papà di Federico Naveira, meritandomi la rispostaccia che ho avuto da lui: "se io non posso essere figlio di Eminem, tu puoi fartene una ragione..."
Invece no, pare voglia fare tango, e pare che si diverta pure....
Non ne ero sicuro durante la serata di sabato, quindi sono andato al pomeriggio di domenica allo stage per verificare (si lo so, i cazzi miei, mai!).
Alla lezione ho trovato un maestro decisamente acerbo, ma allegro e competente. Per quanto possibile attento alle esigenze di tutti. Una didattica che avrà modo di svilupparsi ma che promette già bene, spunti interessanti e a volte innovativi.
L'unico momento in cui ho letto tensione sul suo volto è stato quando alla serata di sabato è stato presentato come il FIGLIO DI NAVEIRA.
Credo stia aspettando il lontano e mirabolante momento in cui presenteranno Gustavo come il PADRE DI NAVEIRA, ma nel frattempo, chiamiamolo solamente Federico Naveira.
Se lo è guadagnato.
Giò.
Le foto nella sezione album.
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