reflex y tango

E' una storia antica:
le passioni si miscelano, si cercano l'una con l'altra.
Ci aiutano a creare una nostra nuova identità, anzi una evoluta identità.
Quante passioni ci aspettano ancora?

lunedì 21 luglio 2008

Istinto. Pasiones Company.







A Loano è andato in scena lo spettacolo Istinto, con Erica Boaglio e Adrian Aragon.
Lo scenario è stato quello incantevole del Giardino del Principe, all'aperto quindi.
La compagnia di tango, già a me nota per Pasiones (visto due volte!), si presenta nel mio comune con il nuovo spettacolo: non potevo assolutamente mancare.
Biglietti in prevendita nella mia tasca già una settimana prima, siamo arrivati con buon anticipo rispetto all'orario di inizio.
Purtroppo il teatro non è al pienone, credo per un difetto di pubblicità del Comune, che ha sottovalutato il potenziale della rete&tango, e sopravvalutato il turismo locale...
In ogni caso i posti scelti da noi due, sono strategici per quanto riguarda il vedere, il sentire e la reflex.
Debbo precisare che non è stato uno spettacolo di tango, ma un musical di tango (come pasiones).
In ogni caso tutto molto affascinante, spunti di tango molto apprezzati e coreografia e scenografia decisamente coinvolgenti.
Erica, bellissima come sempre, tiene la scena con facilità al fianco di Adrian.
Alcuni aspetti in comune con il precedente musical, a dire il vero, hanno tolto un filo di originalità all'evento, ma l'energia sprigionata sul palco compensa egregiamente e soddisfa lo spettatore (che sono io, chiaro?).
Io non ho provato nemmeno un filo di invidia per quei quattro marcantoni con i capelli lunghi, che saltavano alla velocità della luce con un sincrono perfetto.
Nemmeno quando Elena si ribaltava sulla sedia ad ogni loro ingresso (ma, amore, non mi avevi detto che ti piacevano gli uomini pelati e con la pancetta?).
Tutte le foto nella sezione album (quelle dei quattro marcantoni, mi ha costretto elena a metterle...).
Giò.

martedì 15 luglio 2008

la milonghina dei San Donato. Finale Ligure



In realtà si chiama milonga dei San Donato.
Io la chiamo "milonghina" con fare affettuoso.
Presso i bagni San Donato di Finale Ligure, ogni lunedì si tiene questa milonghina, organizzata da Alessandro e Elena (www.tangodipendenti.com - 347/84.25.113).
L'avevo già conosciuta l'estate scorsa, ed è un capolavoro di tango e chiacchiere...
Si, perchè la pista è minuscola, e allora si forma una specie di "turnazione" spontanea dei ballerini che ora ballano, ora chiacchierano.
Insomma: tango e amici. Cosa si può volere di più? La serata scorre serena e felice.
La milonghina è sul mare, ed è curata nei dettagli. Enrico ci sopporta con amabile pazienza e ci offre anche anguria e focaccia.
Tende bianche e lumini, milonghero e tangonuevo, insieme.
Mille tanghi, un solo tango.
Un gradevolissimo lunedì sera...
Giò.

lunedì 14 luglio 2008

Festival Tango Mentone.


Vi ricordate la canzone di Toto Cutugno "sono un italiano"?
Bè, io sono un italiano, ma non ricordo mai di aver avuto un canarino sulla finestra e l'autoradio nella mano destra...
O più precisamente, io sono un italiano e non sono capace di suonare il mandolino e di ballare la tarantella.
Non sono mafioso e, solo per combinazione, me la cavo bene a fare la pizza.
Dico questo perchè a volte mi sembra che si faccia confusione con "essere argentini" e ballare tango.
Non che ci siano controindicazioni ad essere argentini e ballare tango, ma - sia chiaro - non è automatica la conclusione logica ( e a chi non sia chiaro il concetto, offro loro un mio concerto di mandolino...).
Così capita nella mia vita di utente medio del mondo del tango, di incontrare esibizioni che mi lascino un pò il gusto dell'incompleto.
O peggio, la sensazione di turista del tango, in casa mia.
Così per le esibizioni del venerdì e del sabato a Mentone, dove nelle tre coppie viste, ho trovato molto gradevole la presenza femminile e decisamente meno quella maschile.
La tendenza pare quella di scivolare pericolosamente verso un concetto di tango-danza (binomio normalmente da me adorato se espresso con livello) che di fatto toglie virilità alle movenze maschili. Preciso che virilità non vuol dire violenza o, peggio, machismo, ma è solo l'applicazione della mascolinità in un ballo di coppia dove l'uomo fa l'uomo e la donna la donna (non fatevi idee sbagliate su di me: leggete il post di Ozan y Serkan - marzo 2008). 
Un uomo, può essere elegante e sinuoso, senza perdere il proprio ruolo; ed il tango ci ha insegnato proprio questo.
A differenza di molte altre danze, dove l'uomo (sempre secondo il parere di utente medio quale sono io) necessariamente perde qualche tratto caratteristico, nel tango ho visto ballerini  (di livello) che non perdono niente, anzi quando ballano sono decisamente più evidentemente maschi di quando non ballano. Senza rinunciare ad un'eccelsa eleganza e grazia (siano essi argentini, francesi, italiani, tedeschi o della repubblica delle banane).

Invece esaltante l'ottima prestazione dell'orchestra "Cerda Negra", composta da giovanissimi musicisti talmente bravi che sono stati richiamati - tanto rumorosamente quanto allegramente - sul palco diverse volte prima di lasciarli riposare.
 
Adorabile la compagnia di amici presenti: abbiamo incontrato alcuni tangueri che sono stati  con noi a Trielle e tutti quelli che non sono potuti venire.
Insomma, tutti gli amici del piccolo grande mondo del tango.
Le foto nella sezione album (poche, perchè mi sono lasciato intimidire da un plototone di fotografi professionisti con delle reflex grandi come il mio microonde...).
Giò.

martedì 8 luglio 2008

Trielle: ultimo post!
































Cari amici miei,
prima o poi scriverò qualcosa di serio sul tango. Perchè, sia chiaro, un'idea filosofica me la sono fatta nel corso dello studio di tango. E' un concetto serio, che faccio fatica a esternare.
Prima o poi, dicevo, non oggi.
Io preferisco il lato comico della vita, quello ironico.
Ed il tango, mi regala veramente tanto, su questo argomento.
Ho più volte detto che il tango è un covo ideale di disturbati: le foto che seguono ne sono la prova.
E mentre il secondo gruppo in questo momento sta lavorando (e imprecando, probabilmente) studiando tango a Trielle, noi siamo a casa che già pensiamo al prossimo appuntamento di tango (per noi sicuramente il Festival di Mentone).
Ci vediamo in milonga!
Giò.

legenda:
foto 1
un capolavoro di ironia scattata da Michèle e Paule, con la didascalia che dice " depuis les cours de Tango de Catherine & Fedè, les vaches de Trielle s'exercent à la dissociation! " (dopo il corso di tango di fede e Cate, le vacche di trielle si esercitano alla dissociazione).
foto 2
Mimmo entra nel pascolo per sfidare un toro, e si ritrova a dare da mangiare erba a una vacca...
foto 3
io soffro per il cibo!
foto 4
Franza passa con un'invidiabile disinvoltura, dal tango allo skateboard, allo yoga ( ci ho provato, con lo yoga, e a momenti mi sottoponevo a medieval tortura!)
foto 5
Elena e Franz provano il contact...
foto 6
indosso, qual meravigliosa modella, giacchino tirolese di lana cotta, prestatomi da isabella, e che non riuscirà più ad indossare.

Ecco, questo è quello che ricordo più piacevolmente della vita e del tango.

sabato 5 luglio 2008

trielle: sabato.


E' domenica mattina mentre scrivo il post di sabato.
Come tutti i post delle giornate, scritti il mattino dopo.
Piove fitto, il tempo ideale per partire da trielle, mi fa notare Christian.
La giornata di sabato è scorsa veloce come tutte le altre, solo un'atmosfera di ultimo giorno di scuola; d'altro canto avevo già detto che qui torniamo bambini...
E' incredibile come gli appuntamenti futuri di tango, siano gli argomenti preferiti durante gli eventi della giornata. Si parla del prossimo week end a Mentone (il festival), si parla di Caldaro e della settimana di stage prevista con Fede e Cathrine. Si fanno combaciare gli appuntamenti e le "fuitine" (dal siciliano: le fughe degli innamorati...), per poterci trovare quel giorno o quell'altro.
E' la caratteristica di tutti noi tangueri, siamo innamorati.
Del tango.
Giò.

trielle: venerdì.





Lo stage aggiunge materia alle strutture studiate, e definisce dettagli di postura.
Lavoro bene, siamo concentrati nonostante non si rinunci ad una sana allegria. Come al solito ho raccolto idee mie e degli altri, e le porterò a casa con me. Potrò svilupparle in seguito, studiare con elena e giocare con il tango. Abbiamo visto, nella milonga, il ballo di Federico con Cathrine, e anche il ballo di Federico e di Elena, ma anche il ballo di me con Cathrine!
Tante foto da lavorare, ne aggiungerò alcune alla sezione album, ogni giorno.
E siamo pronti per l'ultima giornata!
Giò.

giovedì 3 luglio 2008

trielle: giovedì.





La settimana sta scorrendo in fretta.
Giovedì è il ponte tra l'inizio della vacanza e la fine. Siamo in effetti già tutti molto stanchi e il crollo della temperatura ci ha radunato intorno all'enorme camino (così grande da contenere due panche laterali) dove abbiamo acceso il fuoco e siamo stati dopo cena a bere, fumare e dire cazzate (avrei potuto dire: sciocchezze, stupidaggini, corbellerie. Ma "cazzate" rende meglio!).
Chi ha voglia di andare a ballare? Anche se "andare a ballare" vuol dire solo fare dieci metri per spostarsi nella palestra?
Non dobbiamo dimenticarci che questa settimana è una settimana di vacanza, e il tango non è tutto nella vita. Anche se il tango è un animale strano, pericoloso. Tende a dominare, se lo lasciamo fare; se ci prendiamo troppo sul serio...
E io voglio godere della compagnia degli amici, del cibo e degli innumerevoli giri di "poire" (si legge puar, ed è una grappa di pera che scivola in gola che è un piacere!).

Alla fine ci trasciniamo in sala. Io faccio una tanda esilarante con Barbara e capisco che è meglio andare a dormire....
Contento.
Giò.

( e vi ricordo le foto nella sezione album )

mercoledì 2 luglio 2008

trielle: mercoledì.


Tango, ti amo.
La giornata comincia al limite, ma oggi ho una strategia!
Strategia semplice, che nasce dal cibo....
Prima del corso intermedio, scendo in paese a depredare l'emporio: pane, salame e cioccolato.
La giornata vira in maniera concreta; il tango vira in maniera concreta; la foto vira in maniera concreta!
Alla sera sono un leone, ballo con la reflex e senza reflex!
Tutto mi riesce, seguo le coppie ballando con loro e scatto sul tempo forte. Le foto hanno movimento, sono soddisfatto.
Lascio la reflex e ballo. 
L'ambiente è allegro, anche durante la grandinata improvvisa che viene a farci visita e i lampi ci sembrano fuochi d'artificio (sono contento perchè devo ancora controllare la macchina...).
Giò

martedì 1 luglio 2008

trielle: martedì.


tango, ti odio.
normalmente, quando siamo a trielle, elena e io soffriamo il mercoledì. Il crollo psico-fisico, per me, quest'anno arriva il martedì.
La giornata di stage si trascina con stanchezza, specialmente il secondo corso dopo pranzo.
La dieta che seguiamo, non è adatta al ritmo che stiamo tenendo, troppi carboidrati e troppo poche proteine!
Prima di cena il mio umore è sotto le suole, nonostante il paio d'ore passate a riposare.
Il lavoro, comunque, procede bene, solamente alla sera non riesco a ballare. Il mio repertorio di ballo si limita alla sopravvivenza sino alla fine della tanda (e da stasera musica di Sandrine) e non posso fare altro che guardare il livello altissimo di tango degli altri tangueri presenti (ma non si stancano mai, loro?!).
Federico, Giulio e Pier (solo per dirne alcuni) volano sul pavimento: genialità ed energia. Io oggi non ho ne l'una ne l'altra.
 Solo stanchezza e poco amore per il tango...
Giò