reflex y tango

E' una storia antica:
le passioni si miscelano, si cercano l'una con l'altra.
Ci aiutano a creare una nostra nuova identità, anzi una evoluta identità.
Quante passioni ci aspettano ancora?

lunedì 14 luglio 2008

Festival Tango Mentone.


Vi ricordate la canzone di Toto Cutugno "sono un italiano"?
Bè, io sono un italiano, ma non ricordo mai di aver avuto un canarino sulla finestra e l'autoradio nella mano destra...
O più precisamente, io sono un italiano e non sono capace di suonare il mandolino e di ballare la tarantella.
Non sono mafioso e, solo per combinazione, me la cavo bene a fare la pizza.
Dico questo perchè a volte mi sembra che si faccia confusione con "essere argentini" e ballare tango.
Non che ci siano controindicazioni ad essere argentini e ballare tango, ma - sia chiaro - non è automatica la conclusione logica ( e a chi non sia chiaro il concetto, offro loro un mio concerto di mandolino...).
Così capita nella mia vita di utente medio del mondo del tango, di incontrare esibizioni che mi lascino un pò il gusto dell'incompleto.
O peggio, la sensazione di turista del tango, in casa mia.
Così per le esibizioni del venerdì e del sabato a Mentone, dove nelle tre coppie viste, ho trovato molto gradevole la presenza femminile e decisamente meno quella maschile.
La tendenza pare quella di scivolare pericolosamente verso un concetto di tango-danza (binomio normalmente da me adorato se espresso con livello) che di fatto toglie virilità alle movenze maschili. Preciso che virilità non vuol dire violenza o, peggio, machismo, ma è solo l'applicazione della mascolinità in un ballo di coppia dove l'uomo fa l'uomo e la donna la donna (non fatevi idee sbagliate su di me: leggete il post di Ozan y Serkan - marzo 2008). 
Un uomo, può essere elegante e sinuoso, senza perdere il proprio ruolo; ed il tango ci ha insegnato proprio questo.
A differenza di molte altre danze, dove l'uomo (sempre secondo il parere di utente medio quale sono io) necessariamente perde qualche tratto caratteristico, nel tango ho visto ballerini  (di livello) che non perdono niente, anzi quando ballano sono decisamente più evidentemente maschi di quando non ballano. Senza rinunciare ad un'eccelsa eleganza e grazia (siano essi argentini, francesi, italiani, tedeschi o della repubblica delle banane).

Invece esaltante l'ottima prestazione dell'orchestra "Cerda Negra", composta da giovanissimi musicisti talmente bravi che sono stati richiamati - tanto rumorosamente quanto allegramente - sul palco diverse volte prima di lasciarli riposare.
 
Adorabile la compagnia di amici presenti: abbiamo incontrato alcuni tangueri che sono stati  con noi a Trielle e tutti quelli che non sono potuti venire.
Insomma, tutti gli amici del piccolo grande mondo del tango.
Le foto nella sezione album (poche, perchè mi sono lasciato intimidire da un plototone di fotografi professionisti con delle reflex grandi come il mio microonde...).
Giò.

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